Passetto di Borgo Castel Sant’Angelo: Biglietti, Come Visitarlo

Il Passetto di Borgo è il corridoio fortificato lungo circa 800 metri che unisce il Vaticano a Castel Sant’Angelo. Nasce per mettere in salvo il Papa nei momenti di crisi e, ancora oggi, è il simbolo del legame tra i due poli del potere religioso e militare di Roma.

Lo percorrevano davvero i pontefici. Alessandro VI nel 1494 e Clemente VII nel 1527 lo usarono per rifugiarsi nel Castello durante invasioni e assedi. Da qui viene la sua fama di via di fuga papale.

Dopo secoli di oblio, il Passetto è tornato visitabile con programmi dedicati: dal 23 dicembre 2024 sono riprese le visite, oggi affiancate da slot diurni e serali, con ingresso dalla Torre del Mascherino in Piazza della Città Leonina e uscita a Castel Sant’Angelo. È prevista anche una variante facilitata con ascensori e pendenze riprogettate.

Nel percorso vedrai due livelli: il camminamento superiore con viste su San Pietro e la città, e il corridoio coperto che custodisce la narrazione del Passetto come strada segreta dei papi. Al Bastione San Marco ti attende un ambiente allestito con oggetti e un’installazione multimediale.

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Come visitare Passetto di Borgo

Il Passetto di Borgo è accessibile solo con biglietto dedicato e in specifici periodi dell’anno.

Puoi sceglierlo come semplice ingresso combinato con Castel Sant’Angelo, oppure vivere l’esperienza completa con un tour guidato che svela la storia e i segreti del corridoio papale.

La partenza è sempre da Piazza del Risorgimento, punto d’incontro ufficiale per tutte le visite.

Biglietti per il Passetto di Borgo

Visitare il Passetto di Borgo è un’occasione unica per scoprire uno dei luoghi più segreti e affascinanti di Roma.

Questo corridoio sopraelevato, che unisce il Vaticano a Castel Sant’Angelo, ha visto passaggi storici di papi e momenti drammatici della città eterna.

Oggi puoi accedervi con due tipologie di biglietti, che offrono esperienze differenti a seconda delle tue preferenze.

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Il primo è il biglietto salta-coda Castel Sant’Angelo + Passetto di Borgo.

Con questa soluzione accedi sia al celebre mausoleo dell’imperatore Adriano, trasformato nei secoli in fortezza e residenza papale, sia al passaggio segreto che collegava la città papale al Vaticano.

L’ingresso è rapido e senza attese, con assistenza al punto d’incontro in Piazza del Risorgimento.

Durante la visita al Passetto non è prevista una guida, ma potrai comunque esplorare liberamente il percorso e ammirare la vista unica su Roma.

È la scelta ideale se desideri un’esperienza flessibile, con la possibilità di scoprire i due monumenti in autonomia.

Passetto di Borgo: Visita guidata

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Il secondo è il tour guidato del Passetto di Borgo.

In questo caso, oltre all’accesso salta-coda, avrai una guida esperta che ti accompagnerà lungo il corridoio papale, raccontandoti la storia dei pontefici che vi trovarono rifugio nei momenti più pericolosi.

Grazie alle cuffie potrai seguire con chiarezza ogni spiegazione e scoprire dettagli nascosti che altrimenti rischierebbero di sfuggire.

Anche qui il punto di ritrovo è in Piazza del Risorgimento, ma è necessario arrivare con un po’ di anticipo.

Questo biglietto è pensato per chi desidera vivere l’esperienza in modo più immersivo e avere un quadro storico completo di questo passaggio leggendario.

Accessibilità e consigli utili

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Il Passetto di Borgo è visitabile anche con un percorso facilitato pensato per chi non può o non vuole usare le scale.

Si entra dalla Torre del Mascherino. L’accesso prevede una porta larga 90 cm e un breve tratto largo 85 cm circa con curva a 90° verso l’elevatore.

La piattaforma ha ingresso 80 cm e cabina 120×125 cm e collega, in poco più di 1 minuto, al camminamento esterno con vista su San Pietro.

Dal camminamento si procede verso Castel Sant’Angelo per circa 450 metri. La pavimentazione è a schiena d’asino e può presentare leggere pendenze per il deflusso dell’acqua.

Un secondo ascensore (ingresso 80 cm, cabina 110×140 cm, ~35 secondi) conduce al corridoio coperto per il rientro verso il Vaticano.

Qui la larghezza varia da 215 cm a 75 cm (media 83/85 cm), altezza minima 240 cm e feritoie che garantiscono luce e aria. È sconsigliato a chi soffre di claustrofobia.

La distanza nel corridoio è di altri 450 metri. Si esce di nuovo dalla Torre del Mascherino usando lo stesso elevatore.

La capienza del percorso facilitato è 20 partecipanti, con massimo 5 sedie a rotelle per turno. Per sedia a rotelle manuale è obbligatorio un accompagnatore, gratuito. Il tracciato non include il Bastione San Marco; per questo la tariffa è ridotta rispetto alle visite ordinarie.

In caso di meteo avverso il percorso può subire variazioni senza compromettere la fruizione. L’intero progetto di riapertura ha introdotto soluzioni accessibili lungo il Passetto.

Mi raccomando indossa calzature adatte e porta dell’acqua nei mesi caldi.

Se soffri gli spazi stretti, valuta la visita diurna all’aperto o la serale con pause nei bastioni.

Se viaggi con passeggini o ausili voluminosi, verifica prima le misure utili del percorso.

Se invece desideri maggiori informazioni, leggi la nostra pagina dedicata ai biglietti di Castel Sant’Angelo.

Dove si trova e come arrivare al Passetto di Borgo

Per individuare il Passetto di Borgo non serve la mappa: basta sapere dove guardare.

Appena dietro il colonnato del Bernini, affacciati verso Piazza San Pietro e cerca Porta San Pellegrino.

Oggi è nota come Porta degli Svizzeri perché dà accesso alla caserma della Guardia Svizzera. Sotto una finestrella si leggono ancora lo stemma di Alessandro VI e l’iscrizione del 1492.

È l’innesto “vaticano” del Passetto, in gran parte nascosto dalle colonne.

Spostati verso Largo del Colonnato.

Qui il corridoio fortificato supera la viabilità con due grandi fornici: quello di sinistra aperto da Pio IV nel 1562 per collegare il vecchio e il nuovo Borgo e l’altro realizzato dal Comune di Roma nel 1933. Sono il segno più evidente della convivenza tra il tracciato medievale e l’urbanistica moderna.

Ora segui con lo sguardo via dei Corridori e via di Borgo Sant’Angelo. Sopra le facciate riconosci il camminamento sopraelevato con merlature e piccole aperture: è il profilo del Passetto, lungo circa 800 metri, che corre parallelo alle strade fino al Castello.

Arrivando nell’area dei Giardini della Mole Adriana (Parco Adriano), guarda le ultime otto arcate che scavalcano il fossato e il verde prima dell’ingresso nel Bastione San Marco di Castel Sant’Angelo. È uno dei tratti più fotogenici dall’esterno, ben visibile passeggiando nel parco o dal Lungotevere Castello.

Suggerimento per le foto: le luci del tramonto valorizzano il camminamento superiore con la cupola di San Pietro sullo sfondo; al mattino presto, invece, i fornici di Largo del Colonnato si leggono meglio senza traffico. Per un cambio di prospettiva, prova dalla terrazza di Castel Sant’Angelo: da qui il Passetto si vede per intero. 

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La storia di Passetto di Borgo

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Passetto di Borgo

Origini medievali e ragioni del Passetto

Il Passetto di Borgo nasce per una necessità precisa: mettere in salvo il Papa collegando in modo protetto Vaticano e Castel Sant’Angelo. È un corridoio fortificato lungo circa 800 metri, il tratto più esteso rimasto delle Mura Leonine. Corre dal Palazzo Apostolico al Bastione San Marco del Castello, affacciandosi su via dei Corridori e via di Borgo Sant’Angelo.

Le sue radici affondano in un sistema difensivo che, secondo le fonti, sfruttava strutture preesistenti di età tardoantica e altomedievale. Nel IX secolo Leone IV fortifica l’area con la cinta delle Mura Leonine per proteggere la Civitas Leonina. Questo tracciato verrà poi riutilizzato per il collegamento verso la Mole Adriana.

La formalizzazione del Passetto è generalmente attribuita a Niccolò III nel 1277, quando si ricava un percorso sopraelevato sul filo delle Mura Vaticane. Parte della storiografia ricorda però un cantiere più tardo, fra Bonifacio IX e l’antipapa Giovanni XXIII, con successivi completamenti. Nel Quattrocento e nel primo Cinquecento intervengono Niccolò V, Sisto IV e Alessandro VI, che aggiungono camminamenti di ronda, merlature e sopraelevazioni.

La funzione è duplice. Da un lato, garantire al pontefice una via di fuga sicura verso il Castello in caso di assedi o tumulti. Dall’altro, controllare dall’alto il Borgo e gestire in segreto trasferimenti di prigionieri verso le carceri di Castel Sant’Angelo. Due episodi fissano la memoria collettiva: Alessandro VI nel 1494 e Clemente VII nel 1527, durante il Sacco di Roma.

Rinascimento

Nel Quattrocento il Passetto di Borgo cambia marcia. I papi lo trasformano in un dispositivo militare moderno: Niccolò V avvia un ampio cantiere sulle Mura Vaticane e potenzia anche le difese di Castel Sant’Angelo con nuovi bastioni che si innestano sul tracciato del Passetto. L’obiettivo è chiaro: rendere più rapido e sicuro il collegamento con il Castello e migliorare il controllo del Borgo dall’alto.

Tra 1471 e 1484 Sisto IV prosegue i lavori, mentre a inizio Cinquecento Alessandro VI Borgia vara un rafforzamento massiccio: si aggiungono camminamenti di ronda, merlature, torri d’avvistamento, sopraelevazioni e un tratto coperto che dà al Passetto gran parte dell’aspetto attuale. Sono gli anni in cui il corridoio opera davvero come spina dorsale difensiva tra Vaticano e Castello.

In parallelo, anche il Castello si aggiorna: i bastioni come il Bastione San Marco vengono riorganizzati per l’artiglieria, creando un dialogo stretto con il Passetto. Il collegamento rimane attivo lungo la Marcia ronda, pronto a convogliare uomini e ordini in caso di crisi. È la piena età d’oro operativa del corridoio.

Le grandi fughe e la memoria storica

Il mito del Passetto di Borgo nasce da due episodi che fanno scuola. 

Nel 1494 Alessandro VI Borgia attraversa il corridoio per rifugiarsi a Castel Sant’Angelo durante l’invasione di Carlo VIII di Francia. È la prova che il Passetto funziona come via di fuga dei Papi.

Nel 1527, durante il Sacco di Roma, Clemente VII percorre di nuovo il Passetto per mettersi in salvo dall’assalto dei lanzichenecchi di Carlo V. La Guardia Svizzera copre la ritirata e viene decimata sul fronte vaticano. Ancora oggi, lungo il tracciato, si notano segni di colpi d’archibugio impressi sulle mura. Queste ferite raccontano meglio di qualsiasi cronaca la funzione del corridoio come salvagente strategico tra Vaticano e Castello.

Da allora l’immagine del Passetto resta legata alla formula che ritrovi anche nelle visite ufficiali: “la via di fuga dei Papi”. È un’etichetta che nasce dai fatti e che oggi orienta il racconto museale e turistico del percorso.

Dal Seicento a oggi

Con la fine del Cinquecento il Passetto di Borgo perde progressivamente la sua centralità militare. Il quartiere cambia, le esigenze difensive calano e il corridoio fortificato diventa sempre più parte del tessuto urbano. Già nel 1565 le nuove mura di Borgo Pio, Borgo Vittorio e Borgo Angelico segnano il passaggio da baluardo a elemento integrato nella città.

Nel Seicento e Settecento si interviene più sull’assetto della viabilità che sulla funzione strategica. Pio IV apre nuovi fornici per collegare il vecchio e il nuovo Borgo, mentre altri varchi verranno realizzati in età contemporanea dal Comune di Roma. Il Passetto resta in quota, ma il suo profilo convive con strade, case e servizi del quartiere.

Tra Ottocento e Novecento il corridoio rimane chiuso o visitabile solo in occasioni speciali. La sua fama è più storica che pratica, legata alle grandi fughe papali e alla memoria del Borgo. Con il Giubileo del 2000 il Passetto viene rimesso in funzione per itinerari dedicati, segnando la prima vera riapertura in epoca recente.

Dopo nuovi interventi di messa in sicurezza e restauro, il 23 dicembre 2024 arriva la riapertura regolare al pubblico. L’operazione è curata dalla Soprintendenza Speciale di Roma con la Direzione Musei e l’Istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo, che impostano anche una nuova narrazione museologica. Il percorso odierno è più accessibile grazie a due ascensori e alla riconfigurazione delle pendenze, oltre a un allestimento aggiornato al Bastione San Marco con oggetti e installazione multimediale.

Oggi il Passetto si visita con programmi permanenti e visite guidate. Gli slot diurni e serali, l’ingresso dalla Torre del Mascherino in Piazza della Città Leonina e l’uscita a Castel Sant’Angelo rendono l’esperienza lineare e ben organizzata. 

Struttura e architettura

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Tracciato urbano

Il Passetto di Borgo corre dietro il colonnato del Bernini, costeggia via dei Corridori e via di Borgo Sant’Angelo e si innesta nel Bastione San Marco di Castel Sant’Angelo. È un corridoio sopraelevato lungo circa 800 metri: il collegamento storico tra Vaticano e Castello che attraversa il rione Borgo.

Oggi si entra dalla Torre del Mascherino, in Piazza della Città Leonina. Qui trovi una porta di accesso che conduce, con un breve tratto a gomito, alla piattaforma elevatrice per l’avvio del percorso. È l’ingresso ufficiale delle visite guidate stabilmente attive dal 23 dicembre 2024.

Lungo il tracciato, all’altezza di Piazza San Pietro, riconosci l’antica Porta San Pellegrino (oggi anche Porta degli Svizzeri), quasi occultata dal colonnato. Sulla sommità si vede ancora lo stemma di Alessandro VI: un riferimento chiave per orientarti sul posto.

Subito dopo, a Largo del Colonnato, scorrono i fornici che mettono in relazione il vecchio e il nuovo Borgo: quello di sinistra voluto da Pio IV nel 1562 e quello aperto dal Comune di Roma nel 1933. Più avanti, altri varchi creati tra Cinquecento e Novecento punteggiano il percorso (via del Mascherino, vicolo del Farinone, vicolo delle Palline, vicolo d’Orfeo, via Porta Castello). Le ultime otto arcate scavalcano il fossato e i giardini di Parco Adriano prima dell’arrivo al Castello.

L’itinerario si conclude al Bastione San Marco, dove oggi ti accolgono un ambiente allestito con opere e oggetti legati alla storia del corridoio e un’installazione multimediale che chiude la visita.

Livelli, camminamenti e merli

Il Passetto di Borgo è un corridoio fortificato su due livelli

In alto c’è il camminamento scoperto: serviva alle guardie per la ronda e oggi regala vedute su San Pietro e su Roma. Sotto corre il corridoio coperto, la parte più “segreta”, pensata per spostare il Papa in sicurezza dal Palazzo Apostolico a Castel Sant’Angelo.

La struttura sfrutta il tracciato delle Mura Vaticane e ne potenzia la quota con sopraelevazioni storiche. Nel tempo papi come Niccolò V, Sisto IV e Alessandro VI aggiungono camminamenti di ronda, merlature e torrette d’avvistamento. È questo l’aspetto militare che riconosci ancora oggi lungo il profilo del corridoio.

Il cammino superiore è scandito da merli e aperture affacciate sul Borgo: servivano per sorvegliare e, all’occorrenza, per colpire dall’alto in caso di tumulti. Il piano inferiore è più stretto e protetto, senza esposizione verso l’esterno, ideale per i passaggi riservati e per il trasferimento di prigionieri eccellenti verso le carceri del Castello.

Verso Castel Sant’Angelo il Passetto si innesta nel Bastione San Marco, parte del sistema di bastioni rinascimentali adeguati all’artiglieria. Qui oggi trovi un ambiente allestito con oggetti e un’installazione multimediale che raccontano storia e funzioni del corridoio.

Nel percorso moderno torni a percepire questa doppia natura: sorveglianza in quota e transito protetto. Anche l’allestimento delle visite valorizza i due piani, alternando tratti all’aperto e tratti coperti lungo gli circa 800 metri che separano Vaticano e Castello.

Nodi architettonici e punti notevoli

Il percorso del Passetto di Borgo è punteggiato da nodi che raccontano secoli di storia. Se li conosci, la visita cambia passo.

Subito accanto al colonnato, cerca Porta San Pellegrino. È la Porta degli Svizzeri, oggi accesso della Guardia Svizzera. Qui spiccano lo stemma di Alessandro VI e l’iscrizione latina del 1492: un dettaglio che ti fa entrare nella stagione borgiana prima ancora di muovere un passo. La porta è quasi nascosta dalle colonne, ma una volta individuata non la dimentichi più.

A Largo del Colonnato il Passetto scavalca la viabilità con due fornici aperti in epoche lontane tra loro: a sinistra quello voluto da Pio IV nel 1562 per collegare il vecchio e il nuovo Borgo, poi il varco creato dal Comune di Roma nel 1933. Lungo il tracciato, altri fornici cinquecenteschi compaiono su via del Mascherino, vicolo del Farinone, vicolo delle Palline, vicolo d’Orfeo e via Porta Castello; alcuni saranno raddoppiati solo nel Novecento. Anche le piccole edicole mariane sotto i fornici raccontano la devozione del quartiere.

Proseguendo verso il Tevere, le ultime otto arcate superano il fossato e i giardini di Parco Adriano, anticipando l’arrivo a Castel Sant’Angelo. È uno dei tratti più fotogenici del corridoio, dove l’architettura dialoga con il verde storico del parco.

Sulle cortine, soprattutto verso il Vaticano, cerca i segni di colpi d’archibugio: sono le cicatrici del Sacco di Roma del 1527, quando i lanzichenecchi assaltarono l’area e Clemente VII si rifugiò nel Castello. Questi fori sono una prova concreta della funzione difensiva del Passetto.

Il corridoio si innesta nel Bastione San Marco, cuore dell’integrazione con le difese rinascimentali del Castello. Qui riconosci la rampa elicoidale che collega alla Marcia ronda, le cannoniere e gli ambienti di servizio. Oggi il bastione ospita un allestimento con oggetti e una installazione multimediale che chiude la visita.

Sul lato Vaticano, il punto operativo della visita è la Torre del Mascherino in Piazza della Città Leonina. È il tuo ingresso al percorso contemporaneo: da qui accedi ai due livelli, coperto e scoperto, alternando racconto storico e viste su San Pietro e la città.

Dal camminamento superiore affacciati verso la cupola di San Pietro: è una delle inquadrature iconiche del Passetto, soprattutto al tramonto.

Il Passetto nella macchina difensiva del Castello

Il Passetto di Borgo non è solo un corridoio “segreto”. È parte integrante della difesa di Castel Sant’Angelo. Il tracciato si innesta nel Bastione San Marco, dove il sistema di bastioni rinascimentali convoglia uomini, ordini e munizioni verso i camminamenti del Castello. Qui il Passetto diventava un moltiplicatore di comando e controllo sul Borgo e sul Tevere.

Al Bastione San Marco riconosci elementi chiave dell’architettura militare: la rampa elicoidale che collega in quota la marcia ronda e sedici cannoniere ricavate all’interno. L’assetto nasce in età di Niccolò V, viene potenziato con Alessandro VI, quindi elevato da Pio IV proprio fino alla marcia ronda. In età Barberini si adatta all’artiglieria pesante. Il collegamento col Passetto è tuttora attivo nel percorso museale.

Questa integrazione spiega l’efficacia del corridoio in caso di crisi: dal cammino coperto si entrava al sicuro nel dispositivo del Castello, mentre dal livello scoperto si controllava il quartiere, si presidiavano i fornici e si gestivano trasferimenti riservati verso le carceri. La funzione “ibrida” tra via di fuga dei papi e spina dorsale difensiva è attestata dalla storiografia e ribadita nel racconto della visita.

Oggi questa relazione strutturale la vivi in prima persona: le visite includono il Bastione San Marco e, in alcuni format serali, la passeggiata sui bastioni, passando per la Sala delle Urne, la rampa elicoidale e il dromos a museo chiuso. È il modo migliore per capire come il Passetto “dialoga” con la macchina bellica del Castello.

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Cosa si vede oggi lungo il percorso

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La visita del Passetto di Borgo ti fa percorrere due livelli. Sopra c’è il camminamento scoperto con vedute spettacolari su San Pietro e su Roma. Sotto corre il corridoio coperto, l’anima più “segreta” del percorso, pensata per spostare il Papa in sicurezza fino a Castel Sant’Angelo. Il tracciato parte dalla Torre del Mascherino e arriva al Bastione San Marco.

Lungo il cammino riconosci merlature, camminamenti di ronda e varie aperture sul rione Borgo. In alcuni punti si distinguono ancora i segni dei colpi d’archibugio del 1527, memoria del Sacco di Roma. Sono dettagli che raccontano, da soli, la funzione difensiva del corridoio.

All’arrivo, il Bastione San Marco accoglie un ambiente allestito con opere e oggetti dedicati alla storia del Passetto e del Castello. Qui trovi anche una installazione multimediale a cura di Studio Azzurro, pensata per condensare episodi, personaggi e trasformazioni del corridoio. È la chiusura naturale della visita, tra racconto e archeologia dell’architettura.

Curiosità, miti e cultura pop

A Roma lo chiamano “er Corridore”. È un nomignolo affettuoso per il Passetto di Borgo, il corridoio sopraelevato lungo circa 800 metri che unisce Vaticano e Castel Sant’Angelo. Il soprannome ricorre anche nelle fonti più recenti ed è perfetto per rendere l’idea del suo andamento continuo sopra le case del Borgo.

La leggenda più raccontata è quella delle “77 volte”. Si dice che, percorrendo avanti e indietro il Passetto per 77 passaggi, si possa ritrovare la virilità perduta. Il mito nasce dall’aura licenziosa attribuita a Alessandro VI Borgia, che avrebbe usato spesso il corridoio per raggiungere incontri privati. Oggi è trattato come aneddoto folklorico, ma resta una delle curiosità più amate dai romani.

Il Passetto è entrato anche nella cultura pop.

Nel libro Angeli & Demoni di Dan Brown e nel suo adattamento cinematografico del 2009 diretto da Ron Howard, il collegamento segreto tra il Vaticano e Castel Sant’Angelo gioca un ruolo riconoscibile nella corsa finale dei protagonisti.

Diverse guide ai luoghi del film segnalano esplicitamente il Passetto di Borgo come tappa simbolica dell’itinerario.

Cerchi maggiori info per visitare il Passetto di Borgo? Scopri la nostra pagina con gli orari di Castel Sant’Angelo.

FAQ sul Passetto di Borgo a Castel Sant’Angelo

Cos’è il Passetto di Borgo e quanto è lungo?

Il Passetto di Borgo è il corridoio fortificato che collega Vaticano e Castel Sant’Angelo. È lungo circa 800 metri ed è in parte sopraelevato sulle Mura Vaticane.

Dove si entra per visitarlo e da dove si esce?

L’ingresso è alla Torre del Mascherino in Piazza della Città Leonina mentre l’uscita è a Castel Sant’Angelo. Presentati 15 minuti prima dell’orario prenotato.

Il Passetto è sempre aperto? In quali giorni e orari si visita?

No, la visita è fissata a calendario. Puoi prenotare il tuo ingresso da qui.

Come si acquistano i biglietti?

Online o tramite call center al numero 0639967100. Le disponibilità si aprono a scaglioni.
Vuoi prenotare? Clicca qui

Quanto costa e quanto dura la visita?

Esistono due formati principali, con durate da 15–30 minuti fino a circa 1 ora. Le tariffe variano in base al formato e all’eventuale ingresso a Castel Sant’Angelo incluso.

Il Passetto è incluso nel normale biglietto di Castel Sant’Angelo?

Di norma no: il Passetto richiede una prenotazione dedicata. In alcune serate speciali l’accesso al livello superiore può essere incluso nel biglietto serale del Castello. Controlla sempre il calendario ufficiale.

Esiste un percorso accessibile senza scale?

Sì, la visita con percorso facilitato prevede ascensori e tracciato adattato, con capienza 20 persone e max 5 sedie a rotelle. Misure utili: porta 90 cm, tratto 85 cm, ascensori 80 cm di accesso, cabine 120×125 cm e 110×140 cm. È sconsigliata a chi soffre di claustrofobia.

In quali lingue si possono acquistare visite guidate?

Italiano e inglese, con slot dedicati.

Posso visitarlo la sera?

Sì. La visita serale abbina il Passetto a una passeggiata sui bastioni del Castello a museo chiuso, passando per Sala delle Urne, rampa elicoidale e dromos.

Quanti metri si percorrono e cosa si vede?

Percorri due livelli: camminamento scoperto con viste su San Pietro e corridoio coperto, con arrivo al Bastione San Marco dove trovi un allestimento e un’installazione multimediale.

È necessario essere accompagnati o posso entrare da solo?

L’accesso è solo con visita o accompagnatore silente prenotati; non è un percorso “libero”.

Il Passetto è adatto a bambini e famiglie?

Sì. Attenzione però a scale, spazi stretti nel tratto coperto e capienze contingentate; scegli se preferisci diurno o facilitato

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